[Non siete STATO voi] MOBILITAZIONE STUDENTESCA/UNIVERSITARIA
"Quando l'ingiustizia diventa legge, la resistenza diventa dovere." Bertolt Brecht
Siamo studenti e studentesse delle scuole superiori messinesi. Siamo universitari e universitarie provenienti dalle 11 facoltà dell'ateneo peloritano. Siamo precari e precarie. Siamo soprattutto giovani preoccupati da un presente disarmante, da un futuro che soffoca.
Ogni giorno frequentiamo le lezioni, andiamo a scuola o su un posto di lavoro troppo precario per dare alcun tipo di sicurezza.
Viviamo i luoghi del sapere, le piazze, quei pochi spazi di aggregazione che la città offre. Ci confrontiamo nei bar o dove capita in assenza di luoghi e momenti di dialogo offerteci dall'amministrazione. Eppure paghiamo regolarmente le tasse universitarie, compriamo i libri di testo nonostante i costi esorbitanti e tutto questo per non avere alcuna garanzia e un sistema di formazione di scarsa qualità ed efficienza. Poi guardiamo ai nostri compagni precari e le rassicurazione della classe politica dirigente ci appaiono ridicole e mortificanti.
Mortificano la nostra intelligenza perchè negano che le preoccupazioni di una generazione siano fondate, che le esigenze importanti, che le manifestazioni di dissenso siano mera strumentalizzazione e non un grido di aiuto.
Siamo abituati a subire piccole e grandi ingiustizie nei confronti delle quali siamo pressochè impotenti, piegati ad una classe di governo che non lascia spazio alla critica, sorda ai richiami della società civile avanza nelle sue scelte con un delirio di onnipotenza oramai in accettabile.
Un sistema di potere oramai logoro che non cede il passo a nuove energie. Come una diga che frena l'avanzata di un fiume così la classe di governo immobilizza i giovani trasformandoli da protagonisti in fruitori di un servizio.
Spesso prevale la sensazione di essere ospiti indesiderati eppure l'attuale generazione di studenti, universitari, lavoratori sarà in parte la classe dirigente di domani. Sembra un frase fatta, ma è la realtà delle cose: i giovani come noi rappresentano il futuro della nostra città, del nostro paese.
Parlando di politica e giovani spesso veniamo accusati di disinteresse o qualunquismo. Nulla di più falso. Il problema è che siamo esclusi dalle scelte del potere, dai meccanismi decisionali dei quali dovremmo essere i legittimi proprietari.
E' evidente la necessità di un cambio di rotta. Un rinnovamento dei costumi e del modo di fare politica. L'attuale classe dirigente e di governo ha il dovere di rientrare in contatto con noi, misurandosi in un confronto alla pari perchè non si tratta più di investire per noi, bensì con noi.
Manifestiamo perchè non siete Stato voi.
Manifestiamo perchè quando l'ingiustizia diventa legge, la resistenza diventa dovere.
MANIFESTO della MOBILITAZIONE STUDENTESCA/UNIVERSITATIA di Venerdì 14 Ottobre.
EVENTO FB ---> http://www.facebook.com/event.php?eid=288955494449228
Siamo studenti e studentesse delle scuole superiori messinesi. Siamo universitari e universitarie provenienti dalle 11 facoltà dell'ateneo peloritano. Siamo precari e precarie. Siamo soprattutto giovani preoccupati da un presente disarmante, da un futuro che soffoca.
Ogni giorno frequentiamo le lezioni, andiamo a scuola o su un posto di lavoro troppo precario per dare alcun tipo di sicurezza.
Viviamo i luoghi del sapere, le piazze, quei pochi spazi di aggregazione che la città offre. Ci confrontiamo nei bar o dove capita in assenza di luoghi e momenti di dialogo offerteci dall'amministrazione. Eppure paghiamo regolarmente le tasse universitarie, compriamo i libri di testo nonostante i costi esorbitanti e tutto questo per non avere alcuna garanzia e un sistema di formazione di scarsa qualità ed efficienza. Poi guardiamo ai nostri compagni precari e le rassicurazione della classe politica dirigente ci appaiono ridicole e mortificanti.
Mortificano la nostra intelligenza perchè negano che le preoccupazioni di una generazione siano fondate, che le esigenze importanti, che le manifestazioni di dissenso siano mera strumentalizzazione e non un grido di aiuto.
Siamo abituati a subire piccole e grandi ingiustizie nei confronti delle quali siamo pressochè impotenti, piegati ad una classe di governo che non lascia spazio alla critica, sorda ai richiami della società civile avanza nelle sue scelte con un delirio di onnipotenza oramai in accettabile.
Un sistema di potere oramai logoro che non cede il passo a nuove energie. Come una diga che frena l'avanzata di un fiume così la classe di governo immobilizza i giovani trasformandoli da protagonisti in fruitori di un servizio.
Spesso prevale la sensazione di essere ospiti indesiderati eppure l'attuale generazione di studenti, universitari, lavoratori sarà in parte la classe dirigente di domani. Sembra un frase fatta, ma è la realtà delle cose: i giovani come noi rappresentano il futuro della nostra città, del nostro paese.
Parlando di politica e giovani spesso veniamo accusati di disinteresse o qualunquismo. Nulla di più falso. Il problema è che siamo esclusi dalle scelte del potere, dai meccanismi decisionali dei quali dovremmo essere i legittimi proprietari.
E' evidente la necessità di un cambio di rotta. Un rinnovamento dei costumi e del modo di fare politica. L'attuale classe dirigente e di governo ha il dovere di rientrare in contatto con noi, misurandosi in un confronto alla pari perchè non si tratta più di investire per noi, bensì con noi.
Manifestiamo perchè non siete Stato voi.
Manifestiamo perchè quando l'ingiustizia diventa legge, la resistenza diventa dovere.
MANIFESTO della MOBILITAZIONE STUDENTESCA/UNIVERSITATIA di Venerdì 14 Ottobre.
EVENTO FB ---> http://www.facebook.com/event.php?eid=288955494449228